(Pensato originalmente per Pittime, lo presento con qualche variazione noir)
Esercizi di stile. Pessimità
Il detective Jonhson saltò con un balzo proprio all'ultimo momento sulla piattaforma dell'autobus della linea S, proprio quando ormai stava per partire, e stava per richiudersi violentemente la portiera. Maledizione!!! pensa, visto che la mia auto ce l'ha il meccanico dopo che si è distrutta nell'inseguimento, sono costretto a usare un normale mezzo pubblico di trasporto.... Sì: quando si vive una vita spericolata spesso è difficile riabituarsi ad avere a che fare di nuovo con le quotidianità di una vita di tutti i giorni!
La rabbia e l'irritazione incontrollabile svanirono però subito appena guardò intorno lo scenario di desolazione urbana, e trasversalmente sociale (senza distinzione se sei un "Paperone" straricco sfondato pieno di quattrini, o un povero in canna, ma tutti facciamo parte di questo degrado: ammettiamolo!), che gli si offriva agli occhi nel bus, e si percepiva proprio una sorta di alienazione, a tal punto che davvero si perdevano come nel vuoto delle coscienze irrimediabilmente infrante degli uomini quelle famose parole "siamo tutti fratelli" e che "nessun uomo è su un'isola". (anzi dato che siamo in città un'isola... pedonale!!). Ma proprio allora uno strano personaggio sospetto catturò tutto a un tratto la sua attenzione: aveva un collo lungo tipo tacchino e indossava sopra la faccia da teppistello un cappello stranissimo con una cordicella, e vide che si lamentava con un altro e gli diceva che lo pestava (l'altro, il tizio più vecchio) apposta. Poi però si siedette all'improvviso su di un posto liberatosi, e Jhonson non ci pensò più, anche perché non lo conosceva, sebbene gli ricordava qualcuno.
Però comunque quella faccia tutta pallida e consumata lo tormentava senza tregua nei pensieri; ma se n'era appena dimenticato, quando due ore più tardi gli riapparve proprio quell'uomo misterioso, vicino alla Gare Sant Lazzare (una delle stazioni più grandi di Parigi, ma anche in generale). Non può essere una coincidenza! pensò, e come sappiamo bene che il suo intuito spesso è giusto.
Si avvicinò per poter spiare di nascosto quello che gli stava dicendo un altro tizio che gli si era avvicinato, e sentì che gli sussurrava di alzare un bottone sul soprabbito (probabilmente, anzi abbastanza senza dubbio una parola d'ordine) e gli passava in mano una cosa. Poi purtroppo non riuscì più ad ascoltare la loro conversazione senz'altro molto sospetta, ma le indagini dovevano proseguire: e quando il detective Jonsohn trova una pista, lo sapete tutti quanti che il crimine non paga mai!